mercoledì 6 maggio 2015

Cookie e privacy: come fare per essere in regola

Cookie tecnici o di profilazione?

Nello specifico, bisognerà dapprima valutare se il proprio sito web o blog utilizza cookie tecnici (per i quali sarà necessario fornire semplicemente l’informativa ex art. 13 D.Lgs. 196 del 2003) o cookie di profilazione, finalizzati a creare profili relativi all’utente.
Entrando nello specifico, i cookie tecnici sono utilizzati per eseguire autenticazioni, monitoraggio di sessioni ememorizzazione di informazioni specifiche sugli utenti che accedono al sito. I cookie analitici (che rientrano nella categoria dei cookie tecnici) sono, poi, utilizzati per raccogliere informazioni statistiche di vario genere. Dunque, qualsiasi sito sottoposto a monitoraggio con Google Analytics, per esempio, utilizza di fatto i famigerati cookie tecnici.
cookie di profilazione, invece, sono utilizzati per raccogliere i dati relativi agli utenti, allo scopo per esempio di inviar loro pubblicità mirata e personalizzata (e chi utilizza Google AdWords et similia lo sa alla perfezione). Talvolta, specifica il garante, un sito web può contenere cookie provenienti da altri siti (terze parti) legati per lo più a banner pubblicitari.
In questo caso, sarà indispensabile utilizzare alcune accortezze per evitare di incorrere nelle pesanti sanzioni previste (da6000 a 36000 euro per omessa informativa o informativa non idonea, da 10000 a 120000 euro in caso di installazione di cookie in assenza di preventivo consenso e da 20000 a 120000 euro per omessa o incompleta notificazione al Garante).

L’informativa del garante: gli obblighi del gestore

Qui potrete trovare l’informativa del garante della privacy, con tutti i dettagli sugli obblighi per il gestore di un sito o un blog.
Più nel dettaglio, cosa è necessario fare per risultare in regola?
Il primo requisito fondamentale è la presenza di un banner (posto in alto o in basso) che spieghi all’utente che il sito utilizzacookie di profilazione per inviare messaggi pubblicitari mirati (eventualmente, lo ripetiamo, potrebbe trattarsi di cookie di terze parti).
Chi usa WordPress potrà utilizzare il plugin Cookie Notice che rimanda, al contempo, alla pagina di dettaglio (Cookie Policy), ovvero l’informativa estesa sull’utilizzo dei cookie. Qui occorre istruire l’utente in merito all’eventuale disabilitazione dei cookie mediante configurazione del browser nonché alla disabilitazione di cookie di servizi di terzi.
La Cookie Policy, così come la Privacy Policy e le Note legali, dovrebbero essere linkate in ogni pagina del sito, sfruttando per esempio il footer.
Se, infine, il sito integra al suo interno un modulo contatti, finalizzato a raccogliere i dati dell’utente per i più svariati scopi, sarà necessario informare l’utente in merito alla privacy e raccogliere il suo consenso preventivamente (per esempio mediante checkbox). Per farlo, si può utilizzare il plugin per WordPress I agree.
Quindi, ricapitolando:
– assicuratevi di linkare da ogni pagina del sito la Cookie Policy, le Note Legali e la Privacy Policy
– fate in modo che un simpatico banner avvisi l’utente dell’utilizzo di cookie da parte del sito o di terze parti
– raccogliete il consenso informato dell’utente prima della compilazione e dell’invio di un form di qualsiasi genere (richiesta di informazioni, registrazione al sito, iscrizione alla newsletter, commenti e così via)
Tutto chiaro? Ricordate: avete tempo fino al 2 giugno per rientrare nei parametri.
http://www.blog.alessiamartalo.it/cookie-e-privacy-come-fare-per-essere-in-regola/

Google, pronti per la rivoluzione mobile?

Una cosa è certa: nessuno potrà dire di non essere stato informato per tempo. Da diverse settimane, Google ha annunciato che dal 21 aprile 2015 il mobile friendly diventerà un fattore di ranking.
In altri termini, un sito non correttamente accessibile da mobile (smartphone o tablet) sarà penalizzato nelle ricerche effettuate da dispositivi mobili. Risultato: i competitor diretti, provvisti di sito web responsive, riceveranno un notevole vantaggio in termini di posizionamento.
Naturalmente, il mobile friendly non avrà alcun impatto nelle ricerche effettuate da desktop. In ogni caso non è proprio il caso di nascondere la testa sotto la sabbia: una percentuale sempre maggiore di utenti utilizzano lo smartphone o il tablet per effettuare ricerche di ogni tipo. La percentuale di utenti mobile, ovviamente, varia a seconda del settore e della tipologia di prodotto/servizio.

MOBILE: IL TEST DI COMPATIBILITA’ DI GOOGLE

Detto ciò, da dove bisogna partire? Per iniziare, occorre eseguire il test di compatibilità con i dispositivi mobili messo a disposizione da Google. In caso negativo, verrà fornita una descrizione dettagliata dei punti di debolezza del sito (a titolo d’esempio: contenuti più grandi rispetto allo schermo, link troppo vicini l’uno all’altro e così via). Per visualizzare in modo più fedele il rendering del sito sui più comuni dispositivi mobili, potete ricorrere a Responsinator.
Il modo più semplice per passare il test di Google è utilizzare un tema responsive per il proprio blog o sito web. In questo modo sarà possibile gestire una singola versione del sito (www.nomesito.it) anziché una versione mobile ad hoc con tema e layout differente dal sito desktop (m.nomesito.it e www.nomesito.it).
Tuttavia, utilizzare un tema responsive potrebbe non bastare. Il modo migliore per assicurarsi della corretta navigabilità del sito web anche dai dispositivi mobili prevede un test delle principali funzionalità del sito da mobile, così da assicurarsi che ogni parte del sito sia correttamente accessibile.
http://www.blog.alessiamartalo.it/google-21-aprile-2015-rivoluzione-mobile/